Visti i gravi rischi cui viene esposto il lavoratore in quota, è fondamentale adottare i corretti dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti DPI) ma anche collettiva (come scale, reti di sicurezza, corrimano e parapetti) sia temporanei che fissi.
Tra i principali DPI anticaduta troviamo: sistema anticaduta verticale, che com- prende una imbracatura anticaduta, un dispositivo anticaduta a slitta, una scala di salita adeguata e assorbitori di energia; cordino di aggancio; sistema di ancoraggi provvisorio, anche di sollevamento; dispositivi di ancoraggio scorrevoli; sistemi di arresto caduta con dispositivi dotati di guida; morsetti e linee vita.
Tra le condizioni per il buon uso di questi dispositivi si ricorda che devono essere in conformità con tutte le norme di fabbricazione (UNI EN), dotati di tutta la documentazione informativa e oggetto di manutenzione secondo le istruzioni e le indicazioni del produttore. Si tratta infatti di DPI di terza categoria, ovvero quelli destinati a proteggere dalle tipologie più serie di rischi lavorativi, che possono comportare anche la morte. Anche per questo è richiesta una corretta formazione ed esperienza del lavoratore, che deve essere assicurata dal datore di lavoro mediante enti professionali come FRAREG, che eroga appositi corsi, come il corso di aggiornamento per addetti ai lavori in quota e DPI III° cat.
È bene specificare che per la messa a punto di tutte le misure di prevenzione e protezione sul posto di lavoro la responsabilità è del datore di lavoro. Egli, eventualmente coadiuvato dall’RSPP, deve scegliere i DPI più corretti in base alle loro caratteristiche, adoperando primariamente le misure di protezione collettiva e solo poi quelle individuali, e facendo in modo che i dispositivi siano il più adeguati possibile alla tipologia di ambiente e servizi in cui andranno utilizzati.